Capita spesso di vedere e analizzare moto custom futuristiche, supermoderne e tecnologiche, alcune molto belle da vedere e con potenze che fino a un po di anni fa erano impensabili, e non so a voi ma a me capita che in quei momenti si rischia di dimenticare il lato vintage della nostra passione.
Un lato vintage che è fatto di storia, di foto in bianco e nero consumate dal tempo, di moto arruginite e scolorite, di motori che perdono colpi e olio, di corse su circuiti sterrati pieni di polvere, di linee classiche e old school che ricordano i primi decenni del 900.
In quegli anni le moto erano un sogno spesso irraggiungibile, in certi casi un’azzardo, a volte un’alternativa obbligata all’auto troppo costosa, o un modo per evadere o distinguersi da altri.
Guardando le foto sotto tutto ciò emerge forte e si fa un salto indietro, quando la moto era vissuta forse in modo diverso da oggi, erano moto vive con una propria anima e che a volte decidevano loro se portarci o meno a destinazione, ma anche questo era il “bello” di essere un biker.
Credo che spesso faccia bene riguardare queste foto e ricordare da dove sono nate le nostre moto, la nostra passione, quali erano le condizioni e gli sforzi iniziali per far crescere marche grandiose come le Harley Davidson, le Triumph, BMW, le Indian, le Guzzi e tante altre, di cui molte oggi non ci sono più per vari motivi.
Ricordare la storia molto spesso serve a capire meglio anche il presente e a vedere le moto di oggi in modo diverso… è un piacere da sperimentare!
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